Continua la rivoluzione di Instagram dopo l’algoritmo, la nuova grafica

Instagram, l’app delle fotografie? A sei anni dal lancio, il software sviluppato da Kevin Systrom (nel 2010) e acquisito dal «papà» di Facebook Mark Zuckerberg (nel 2012), non solo ha cambiato pelle ma rivendica, con un cambio di grafica a 360°, la sua nuova identità. Ve lo ricordate quando ci si limitava a scattare una foto, a modificarla con uno dei filtri disponibili e a pubblicarla con qualche hashtag a caso? Ora su Instagram non si pubblicano foto, ma si raccontano storie. Lo fanno gli utenti ma anche le aziende, che sono sbarcate in massa dopo il lancio dei post sponsorizzati (dando l’avvio ad una nuova fase del social, che secondo gli analisti lo porterà a diventare presto, dal punto di vista finanziario, la vera e propria gallina dalle uova d’oro di Zuckerberg). A loro disposizione ci sono anche tanti nuovi strumenti, come le app Hyperlapse, Boomerang e Layout che consento di andare oltre le foto postando brevi video, montaggi di foto o collage.
I nuovi loghi
Per sottolineare questo nuovo capitolo della storia di Instagram il social ha pensato ad un restyling grafico e creato nuovi loghi. Al centro c’è un arcobaleno di colori che, spiegano dalla società, serve a «dare più calore ed energia» mantenendo «l’anima dell’icona della nostra applicazione». Sia l’applicazione principale (Instagram stessa) che quelle collegate (Hyperlapse, Boomerang e Layout) hanno icone con la stessa grafica, in modo da semplificare l’esperienza di utilizzo dell’utente. E a proposito di utilizzo: tra le novità c’è anche un’interfaccia utente più semplice e pulita, in modo da far risaltare foto e video degli utenti. «Pensiamo che il colore debba provenire direttamente dalle foto e dai video della comunità», sottolineano da Instagram.
La vera svolta? L’algoritmo
Insomma, con la rivoluzione grafica si completa anche l’ultimo tassello della svolta di Instagram. La vera novità, infatti, è già stata annunciata (e discussa, e criticata, e infine digerita a malincuore anche dagli utenti più ostici) e riguarda qualcosa di molto più sottile e importante dei colori delle icone: l’introduzione di un algoritmo che regoli il newsfeed del social. Già presente su Facebook e in arrivo su Twitter, l’algoritmo del newsfeed serve a mettere ordine nella babele di contenuti che riceviamo dagli altri utenti facendoci visualizzare solo quelli che, in base a una serie di criteri definiti dai social, sono ritenuti interessanti per noi. Se pubblichiamo tante foto di cibo e facciamo like a video di ricette, per esempio, è probabile che nel newsfeed compariranno più spesso foto di tavole imbandite che di copertine di libri. In teoria questo dovrebbe aiutare a orientarci nel marasma di immagini di un social sempre più «pieno»: con i suoi oltre 400 milioni di utenti introdurre un algoritmo è il modo più logico di fornire agli iscritti una «bussola» per trovare i contenuti che interessano di più. Ma molti affezionati sono delusi dalla scelta del social: il fatto di navigare a vista fra i contenuti era, secondo molti, il modo migliore di scoprire nuove storie che altrimenti non saremmo in grado di trovare.

Fonte: Corriere.it