LA GRAFICA DEI CAMPIONATI EUROPEI DI CALCIO VISTA DAL VALSASSINESE PAOLO CAGNOTTO

INTROBIO – Quella in corso è la quindicesima edizione dei campionati europei di calcio. Sono infatti nati nel 1960 e sebbene oggi siano importanti e seguiti tanto quanto i mondiali di calcio, non è sempre stato così. Lo si capisce non solo dal basso numero delle nazioni partecipanti nelle prime edizioni, ma anche per quanto riguarda l’immagine.

Ne tratta in questo articolo l’introbiese Paolo Cagnotto, autore di due libri a tema – gli unici due saggi “completi” con autori, critica eccetera: “La grafica nei Mondiali di Calcio (ed europei)” e  “La grafica nelle Olimpiadi” acquistabili solo su www.lulu.com.

Copertina olimpiadi ok Mentre per i mondiali, così come per le Olimpiadi e la maggior parte delle competizioni sportive internazionali, dove è di fondamentale importanza lo studio di un logo, di un manifesto ufficiale e della mascotte, per gli europei di calcio si è registrato un basso sforzo a dotarsi di un brand. Dal 1960 al 1992, per ben nove edizioni il logo della manifestazione è sempre stato lo stesso: una bandiera sventolante stilizzata con alla base la scritta Uefa e i colori delle nazioni ospitanti, con un’outline (una scritta con solo il profilo) dell’anno in cui si svolgeva la manifestazione… 60, 64, 68… e così via.

La svolta nel 1980

Dal 1980, edizione svoltasi in Italia, si è abbinata una mascotte. Riepilogando, sono dieci le mascotte (o coppia di mascotte) che hanno calcato il campo di gioco, sotto forma di disegno, pupazzo o peluche… La prima è stata Pinocchio nell’edizione italiana del 1980 degli europei, ispirata chiaramente al burattino di Collodi, con la personalizzazione di un naso dipinto con i colori del tricolore italiano. Al Pinocchio italiano ha fatto seguito quattro anni dopo Peño un galletto bianco vestito con i colori della Francia. Un leprotto di nome Berni, col pelo marrone scuro e vestito con la divisa della nazionale tedesca, era la mascotte del 1988. Nel 1992 in Svezia fu scelto Rabbit, un’altro leprotto (quando si dice la fantasia…) ma col pelo di marrone chiaro, vestito, stavolta con i colori della nazionale svedese. Come nel 1966 per i mondiali, gli inglesi, organizzatori dei campionati nel 1996, proposero Goliath, un leoncino vestito con la maglia dell’Inghilterra. Un leone-diavolo era invece la mascotte ideata dagli organizzatori dell’edizione 2000 svoltasi fra Belgio ed Olanda. Beneluchy era il suo nome. Kinas era invece il nome del ragazzo vestito con la divisa del Portogallo, per l’edizione del 2004. Due coppie di giocatori hanno lasciato il segno nelle due ultime competizioni: Trix & Flix, due giovani calciatori, gemelli, ognuno vestito con i colori delle nazioni ospitanti, l’Austria e la Svizzera nel 2008.

Nazi mascotte EuropeiSlavko e Slawek sono invece i due gemelli punk a rappresentare i nazionali polacchi e ucraini, nell’edizione del 2012 che vide ancora una coppia di paesi ospitare la ma manifestazione.

Ora gli Europei hanno una buona immagine grafica, con materiale visivo di identità atto ad essere utilizzato in diverse applicazioni, dai banner pubblicitari alla personalizzazione di gadget e promozionali vari. Dall’edizione del 1996 quando fece la comparsa il primo logo personalizzato “Euro 96 England”, con un pallone stilizzato e le chiazze colorate in movimento, gli Europei di calcio finalmente hanno una visibilità· anche oltre l’avvenimento sportivo stesso. Per Euro 2000 è stato stilizzato un atleta nel gesto di correre (si presume dopo una rete segnata) dipinto con i colori delle due bandiere dei paesi ospitanti. Nel 2004, come detto, si abbandona la mascotte ispirata ad un’animale e si passa ai personaggi, accanto al calciatore con la divisa portoghese il manifesto e il logo riportando un mondo/pallone come elemento pulsante al centro del cuore. Nel 2008 i due gemelli calciatori che riportano sulla maglia i numeri 20 e 08, solo quando sono affiancati formano la cifra 2008 che era l’anno dello svolgimento della competizione. Il logo- manifesto riprende con vivace segno grafico l’orografia delle Alpi, elemento comune ai due paesi organizzatori, Austria e Svizzera, Alpi che sembrano abbracciare e raccogliere il pallone ufficiale della manifestazione.

Mentre, se con l’edizione del 2012 di fianco a Slavo e Slavek, ognuno con la maglia delle rispettive nazioni, si completa l’undici di una ipotetica formazione composta dalle varie mascotte, il manifesto ed il logo hanno ricevuto qualche critica perché non di immediata attinenza con il calcio, ma la grafica, pregevole, attinge alla tradizione dell’arte del taglio e della piegatura della carta che si pratica nelle aree rurali di Polonia ed Ucraina: la wycinanka, come omaggio ala flora e alla fauna della regione. Si legge nel comunicato stampa fornito dall’Uefa e titolato Euro fioritura:

“Il logo “Bloom” è un fiore che rappresenta ciascuna delle co-nazioni ospitanti e una palla centrale che simboleggia l’emozione e la passione del concorso, mentre lo stelo denota l’aspetto strutturale della competizione, la UEFA e il calcio europeo. La natura ha ispirato le altre caratteristiche dell’identità visiva, con il verde del bosco, il giallo del sole, il blu dell’acqua, il cielo blu, viola e mora”.

L’immagine coordinata venne creata dalla società portoghese Fighting Gravith Brandia Central. Il motto della manifestazione “Creazione di una storia assieme”.

Si chiama invece Super Victor la mascotte degli Europei di calcio del 2016 in programma in Francia. Lo hanno deciso gli internauti preferendolo a Goalix e Driblou, proposte dal Comitato organizzatore in un apposito concorso. La mascotte è un ragazzino che veste i colori blu e bianco, e indossa un mantello rosso con il numero 16. La mascotte impersona un bambino figlio di un calciatore, dotato di superpoteri, metà bambino e metà supereroe, E’ un personaggio curioso e spiritoso che inviterà gli appassionati di tutto il mondo a celebrare “l’arte del calcio”.

Paolo Cagnotto

Fonte: www.valsassinanews.com